Due giorni in un respiro solo.
Questo sono state le final four di Foligno del campionato regionale Under 13.
Due giorni in cui le piccole di casa Pink, sempre in canotta Los Angeles Lakers, hanno prima affrontato Foligno in semifinale e in poi Umbertide nella finale per il terzo e quarto posto.
Il campo ha decretato la meritata vittoria di Foligno, che ha dominato la stagione e superato nettamente Spoleto per 52-20 (+32) nella finale per il primo posto. Questa finale era stata conquistata battendo le giovani Lakers lunedì per 46-27 (+19) in una partita combattuta fin dalle prime battute (6-4 al primo intervallo). In quella semifinale, le piccole Pink si erano distinte come le avversarie più ostiche per le future campionesse, limitando il distacco e mantenendole sotto i 50 punti.
Martedì, nella finale con Umbertide per il terzo e quarto posto si è rivisto il film della stagione: Pink con partenza complicata con fase di smarrimento – primi due quarti – poi progresso psicologico e di gioco, fino ad prendere il pieno controllo e concludere in bellezza con una vittoria per 47 a 31.
È evidente il progresso delle piccole Pink nella conoscenza di questo sport, un aspetto di cui abbiamo parlato e su cui si è lavorato molto durante l’anno. I miglioramenti che abbiamo visto fin dall’inizio della stagione sono il risultato dell’ottimo lavoro degli allenatori Sara Buffone e Stefano Di Fonzo, capaci di guidare le ragazze sia tecnicamente che umanamente. Questa crescita sportiva, personale e umana è la soddisfazione più grande. Vogliamo applaudire le nostre giovani atlete per l’impegno, la dedizione e la tenacia dimostrate in ogni partita, fino all’ultimo secondo della finalina. Un ringraziamento speciale va anche alle famiglie per il loro prezioso sostegno.
Ma né i numeri, né le parole riescono ad esprimere quello che questa splendida manifestazione ha dato a tutti, atleti, famiglie, società.
In questa festa di sport, quale è stata la final four, per fortuna, facendo il verso a un celebre motto calcistico, “vincere è l’ultima cosa che conta”.
Conta invece la gioia dipinta nei volti di tutte le ragazze di tutte le squadre per aver preso parte ed essersi impegnate in una manifestazione importante. Conta la loro gioia in campo, in panchina a sostegno delle compagne, la loro gioia sugli spalti a tifare le altre squadre, avversarie durante un match ma sorelle nel basket. Conta anche la gioia negli occhi dei genitori, non solo per amorevole riflesso delle proprie figlie ma gioia vera di tifosi partecipi, felici e trascinati da gioco.
E conta la gioia che questo terzo posto lascia nel cuore delle nostre piccole. Sarà uno splendido ricordo, la prima medaglia, il primo trofeo da portare a casa.
È una gioia duratura che non passa e non si consuma, rimarrà impressa in quella medaglia appesa in cameretta e in quel trofeo che si aggiungerà alla storia della nostra società a ricordare non tanto le posizioni raggiunge ma la gioia creata e conquistata.
Due giorni che se fossero musica sarebbero la nona sinfonia di Beethoven: l’inno dell’amicizia universale, l’inno alla gioia.
Suonala ancora, Ludwig.
